3BEE: LA TECNOLOGIA AL SERVIZIO DELLA BIODIVERSITÀ

Nata nel 2017 da un’intuizione di Niccolò Calandri, ingegnere elettronico, e Riccardo Balzaretti, biologo e apicoltore, la startup agri-tech 3Bee è riuscita in pochissimo tempo a rivoluzionare un mestiere antico e prezioso come quello dell’apicoltore, attraverso sistemi intelligenti di monitoraggio e diagnostica per la salute delle api. Il progetto dell’alveare intelligente Hive-Tech ha subito suscitato grande interesse, tanto da aggiudicarsi il prestigioso bando europeo SME FASE2 di Horizon 2020, assegnato a meno dell’1% delle PMI. L’headquarter 3Bee si trova a Villa Guardia, in provincia di Como, ma il suo network è sviluppato su tutto il territorio nazionale ed è in continua crescita anche grazie alle numerose iniziative messe in campo per promuovere l’importanza delle api e la tutela della biodiversità.

Come è nata l’idea di 3Bee?

3Bee è l’unione di elettronica e biologia. Lavoravamo entrambi all’estero durante il dottorato di ricerca: una volta ritornati in Italia, discutendo della passione di Riccardo, ci siamo resi conto del problema della mortalità delle api. A quel punto è nata 3Bee.

Niccolò Calandri e Riccardo Balzaretti

In che modo la vostra startup e le tecnologie innovative che utilizzate impattano su un mestiere antico come quello dell’apicoltore?

Hive-Tech è un dispositivo IoT per il monitoraggio in tempo reale della salute delle api. Misura suoni, rumori, vibrazioni, peso, umidità e temperatura di questi preziosissimi insetti e permette all’apicoltore di ottimizzare il lavoro, riducendo lo stress delle api. Il nostro sistema è quindi sostenibile per le api e per l’apicoltore. Partendo dall’esigenza dei produttori di vendere il miele a un prezzo etico, abbiamo sviluppato il progetto Adotta un alveare, che consente a chiunque di proteggere un alveare a distanza anche senza essere un apicoltore, tutelare e valorizzare il prezioso lavoro dell’apicoltore, salvaguardare la salute delle api e la biodiversità, favorire il ripopolamento della specie e non da ultimo gustare prodotti genuini e monitorati. In questo ciclo sono tutelati sia l’apicoltore che le api. Il costo è sicuramente più alto di quello di un barattolino acquistato al supermercato, ma l’esperienza e il gusto sono impagabili. Il fatto che abbiamo 5 stelle su 5 su quasi 1000 recensioni Trustpilot, è perché abbiamo puntato sulla qualità e non sulla guerra dei prezzi con i mieli cinesi o esteri.

Nel 2019 vi siete aggiudicati il bando Sme Fase2 di Horizon 2020. Quanto e come questo grant vi ha aiutati nello sviluppo di 3Bee?

Grazie a questo prestigioso bando abbiamo ampliato a 15 persone l’organico, inserendo risorse full time a tempo indeterminato. Abbiamo sviluppato nuove tecnologie innovative non soltanto nel settore dell’apicoltura, andando a migliorare ulteriormente l’offerta di servizi dell’agroalimentare. Grazie a questo grant, ci siamo posti la sfida dell’internazionalizzazione prima del previsto, iniziando un percorso di scale up con anni di anticipo.

Nonostante l’emergenza sanitaria, nel 2020 avete raggiunto ottimi risultati crescendo ancora di più: come avete affrontato e superato le inevitabili difficoltà determinate dalla pandemia?

La pandemia per noi è stata – è brutto da dirsi – positiva, in quanto abbiamo deciso di puntare molto sulla sostenibilità, un valore rinato proprio grazie a questo contesto di precarietà. Grazie ai nostri servizi di tracciabilità, abbiamo aumentato il consumo di miele italiano e iniziato a collaborare con grandi aziende per garantire il benessere e la sicurezza di quello che mangiamo, non solo delle api. Il 2020 è stato un anno particolarmente positivo per la nostra attività, siamo cresciuti del 20% come personale e abbiamo avuto un aumento dei ricavi del 640%. Grazie a un fortissimo processo di digitalizzazione e all’introduzione di quello che definiamo ‘smartworking’ per l’apicoltore, l’intero settore apistico, fermato dalle disposizioni dei DPCM per la vendita al pubblico, ha trovato in Adotta un alveare un nuovo modo per proporre i prodotti a un pubblico che non fosse soltanto local, ma global, spedendo ordini anche in Paesi come la Danimarca, l’Olanda, la Cina, l’Australia e la Finlandia.

Siete molto impegnati a sensibilizzare le persone sui temi della sostenibilità e della biodiversità. Che feedback ricevete dagli addetti ai lavori e dal grande pubblico?

Attualmente le api sono l’anello fondamentale della catena alimentare. L’impollinazione avviene principalmente grazie all’ape mellifera e alle api selvatiche, tuttavia entrambe le specie stanno scomparendo, portando danni economici tangibili, non soltanto alla produzione di miele ma soprattutto alla resa delle coltivazioni, dalle mele del Trentino fino agli aranceti della Sicilia. La nostra campagna mira non solo a migliorare la tracciabilità, la qualità e la produzione del miele, ma guarda oltre a un potenziamento dell’impollinazione per l’intera catena. Questa visione lucida e trasparente ci ha permesso di coinvolgere più di 100mila clienti, entrati a far parte del nostro progetto di sensibilizzazione e tracciabilità Adotta un alveare.

A cosa state lavorando in questo momento? Pensate di espandervi anche ad altri settori oltre a quello dell’apicoltura?

Attualmente stiamo sviluppando un sistema in blockchain per la filiera agroalimentare, per portare il nostro modello su galline ovaiole, allevamenti da carne, da latte e agricoltura. L’obiettivo di questo sviluppo è, oltre all’implementazione software, progettare differenti dispositivi IoT che permettano a tutti gli attori della catena di migliorare non soltanto la produttività, ma anche la tracciabilità e la comunicazione verso il cliente finale. L’augmented blockchain 3Bee – come l’abbiamo denominata – è pensata per migliorare il concetto di cripto informazioni tanto valido quanto sconosciuto soprattutto al consumatore finale, ponendo nuovamente al centro l’essere umano allevatore/agricoltore come attore incentivante del miglioramento dell’animale stesso. Non ultima è la nostra volontà di promuovere l’innovazione, per questo abbiamo lanciato una call per sognatori, la Call for Impactability. Il contest vuole rappresentare un trampolino di lancio per progetti originali che abbiano la capacità di generare un impatto positivo e concretamente trasformativo nella società in cui viviamo.

Con più di 200 proposte ricevute da tutta Italia e oltre 25 partner e aziende, la prima edizione della call di 3Bee si è rivelata un successo. Il primo posto e un premio in denaro dal valore di 5.000 euro sono andati a Terzo Tempo, progetto che ha l’obiettivo di combattere e ridurre l’isolamento, la solitudine e l’esclusione sociale delle persone anziane attraverso le tecnologie digitali. Il premio della giuria stampa è stato assegnato a Musa, che punta a produrre assorbenti altamente permeabili, compostabili, economici ed accessibili, per le ragazze e le donne dell’Africa Sub Sahariana.

A cura di Erica Premoli