SLOW LAKE COMO: una nuova forma di turismo lento e sostenibile

Un’avventura capace di portare in profondità, far scoprire le radici e le peculiarità di un territorio, far vivere con tutti i sensi esperienze fuori dall’ordinario, accompagnati da guide che sono innanzitutto narratori di luoghi.

Può esistere un’offerta turistica così? Sul lago di Como sì. Sicuramente da cinque anni, ovvero da quando è nata Slow Lake Como, la società creata dai comaschi Daniele Corti, Davide Bareggi e Sara Vitali. Slow come lento, ma anche come sostenibile perché vissuto principalmente a piedi. Un modo innovativo per scoprire luoghi incantevoli e interessanti, al di fuori dei circuiti turistici più battuti e conosciuti. Una tendenza che sta prendendo sempre più piede e che piace molto ai turisti stranieri ma anche alle aziende per i loro team building e l’hospitality di meeting, incentive e viaggi premio.

Davide Bareggi e Daniele Corti

Da dove nasce questa idea che fonde innovazione e tradizione? Lo raccontano, a Industria Como, i tre fondatori. “Possiamo definire il nostro come il caso di un hobby che in poco tempo si è trasformato in una vera e propria impresa – racconta Davide Bareggi che, dopo la laurea in Filosofia, ha iniziato a lavorare nel settore della formazione delle Risorse Umane -. Venivamo da tre esperienze professionali molto diverse, che si sono rivelate essere perfettamente complementari per questo progetto. In comune avevamo la medesima passione per i viaggi, il territorio e il buon cibo. Un giorno di cinque anni fa, proprio durante un pranzo, cominciammo ad accarezzare l’idea di pubblicare online, per gli amici, alcuni percorsi che avevamo sperimentato per scoprire, a piedi, nella natura, le bellezze del lago di Como. Percorsi inediti, raccontati con tono romantico per coinvolgere e affascinare”. “Dopo poco tempo – prosegue Daniele Corti che, con un diploma di ragioniere in tasca, ha girato il mondo come animatore turistico prima e organizzatore di esperienze di intrattenimento poi, – abbiamo notato che, ancor più degli amici, aderivano alle nostre proposte turisti da ogni parte del mondo. Un primo tour al celeberrimo Carnevale di Schignano e il secondo lungo le vie dei contrabbandieri hanno visto arrivare persone da più parti che ci hanno fatto comprendere come ci fosse la domanda di un’offerta turistica diversa da quella standard, quella del mordi e fuggi con il bus turistico e la visita di qualche ora ai luoghi già conosciuti”.

L’aperitivo al Baradello

“Quel successo inaspettato – prosegue con soddisfazione Davide Bareggi – ci portò ad avere una visione: essere tra i primi a collocarci nella sezione esperienziale di Airbnb, la nota piattaforma di prenotazione alloggi. Andammo contro l’opinione corrente delle guide di Como che consideravano le nostre proposte troppo lunghe. Al contrario, Airbnb credette in noi al punto da offrirci anche suggerimenti come quello di pubblicare foto di persone impegnate a fare qualcosa nell’ambito dei nostri programmi”. A quel punto, con una presenza fissa sulle più importanti piattaforme digitali di turismo, i tempi erano maturi per lasciare le precedenti occupazioni e trasformarle in Slow Lake Como. L’unica che in realtà mantenne la sua fu il volto femminile di questo trio, Sara Vitali: “Sono laureata in Sociologia-Turismo e ho frequentato un master in Turismo, territorio e sviluppo locale. Attraverso esperienze professionali in Italia, Svizzera, Gran Bretagna e Australia ho potuto affinare le mie competenze in ambito sostenibilità, turismo e web marketing. Ho lavorato sia in ambito no profit che per aziende private, perseguendo sempre un approccio etico al lavoro nel turismo”. Un profilo perfetto per completare in modo professionale una squadra che nel tempo è riuscita ad avere notorietà internazionale grazie alla presenza nelle principali fiere di settore. Ora il target ideale di Slow Lake Como sono piccoli gruppi, spesso familiari, di turisti facoltosi che si muovono con l’agente di viaggio alla ricerca di tour esclusivi. “Nell’epoca post Covid abbiamo fatturato molto più che in quella pre–pandemia – spiega Daniele Corti – perché è cambiato il mindset. Ora il turista è alla ricerca di proposte personalizzate, di esperienze uniche che vuole raccontare quando ritorna in patria”. “In effetti – prosegue Davide Bareggi – il Covid ci ha imposto per un certo periodo di restare più sul territorio che, oltre a conoscere più approfonditamente, abbiamo sfruttato per creare nuove partnership locali come con il Parco Spina Verde, proponendoci e ottenendo la gestione del Castel Baradello dove organizziamo la visita guidata con aperitivo esclusivo in terrazza da cui si può ammirare un panorama unico a 360 gradi, che spazia dai grattacieli di Milano, nelle giornate più terse, alle Alpi che fanno da meravigliosa quinta scenica alla città di Como e al primo bacino del lago. Al Parco Spina Verde organizziamo anche Centri Estivi per i ragazzi e visite per le scuole durante l’anno”.

Ma oltre ai piccoli gruppi privati, non mancano anche clienti di altissimo profilo istituzionale: “Per noi – spiega Daniele Corti – uno dei driver più importanti è la sostenibilità nei suoi tre aspetti ESG. Per questo il Ministero del Turismo Tedesco dopo averci testato positivamente nel 2019 ci ha richiamato per organizzare un convegno sul turismo sostenibile. Ovviamente lo abbiamo proposto a modo nostro: oltre alla necessaria parte convegnistica abbiamo organizzato un tour nella bellissima Val Sanagra, nel territorio compreso tra Grandola ed Uniti e Menaggio, che vanta una storia industriale importante. Molte strutture presenti sono state ristrutturate come la forneria di mattoni che è stata convertita in un Museo o la Vecchia Chioderia che è diventata un accogliente agriturismo. Un giro culturale ma anche di degustazione delle prelibatezze locali. Tra i clienti più importanti abbiamo avuto Deloitte, la catena di ristoranti inglesi Nando’s e l’azienda postale francese Theop, per i quali abbiamo organizzato team building cuciti ad hoc sulla loro realtà, con attività originali come una caccia al tesoro super competitiva, ma sempre con sfondo culturale”.

Un’offerta che si arricchisce ogni giorno sia in termini di itinerari che di attività: “I momenti di condivisione attiva non mancano mai – sottolinea Davide Bareggi – perché alle persone piace conoscere ma anche tornare a casa con un’esperienza formativa. In Val Sanagra, per esempio, dopo il tour organizziamo corsi sulla preparazione della pasta partendo dall’acqua e dalla farina, facciamo scoprire la lenta preparazione del risotto e il divertimento nel creare le forme del formaggio primo sale. Tutti cibi che poi vengono gustati con soddisfazione da coloro che li hanno cucinati”. Esperienze uniche, immersive, totalizzanti nelle quali il divertimento è garantito e, quindi, non ci resta che, come dicono i tre soci di Slow Lake Como, Let’s make risotto!!

A cura di Stefano Rudilosso