HUB SCARTI TESSILI: LA PIATTAFORMA COMASCA PER IL TESSILE SOSTENIBILE

Consumo di acqua, inquinamento chimico, emissioni di carbonio, rifiuti: il settore tessile è senza dubbio uno dei più impattanti a livello ambientale e necessita di soluzioni sostenibili per ogni sua fase. I dati parlano chiaro: secondo una ricerca pubblicata su Nature Reviews Earth and Environment, nel mondo ogni anno i rifiuti tessili superano i 92 milioni di tonnellate e di questi il 75-85% viene inviato a incenerimento o destinato alle discariche. Come affrontare in modo concreto una tematica ormai imprescindibile dal punto di vista ambientale ma anche etico? Negli ultimi tempi si è molto parlato delle iniziative virtuose avviate in Finlandia per ridurre l’impatto dell’intero comparto e anche in Italia ci sono ampie prospettive di miglioramento per il recupero e la valorizzazione di questo tipo di rifiuti.

Nel distretto comasco, da sempre impegnato sul fronte della sostenibilità, è stato avviato il progetto Hub Scarti Tessili, che punta sulla collaborazione di tutti i soggetti coinvolti per raccogliere e condividere informazioni utili allo sviluppo e al miglioramento del settore. Il Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como, in sinergia con il Centro Tessile Serico Sostenibile (CTSS), ha deciso di creare una piattaforma online pensata per essere messa a disposizione di tutte le aziende aderenti, in cui sarà possibile registrare gli scarti e usare i dati raccolti per quantificare e classificare i rifiuti tessili, ottenendo informazioni dettagliate sulla loro quantità e qualità.

Nel webinar di presentazione dell’iniziativa, tenutosi il 21 aprile scorso, il Presidente del Gruppo Filiera Tessile Gianluca Brenna ha ricordato la grande opportunità del progetto commissionato da Confindustria Como e gestito da CTSS per valorizzare gli scarti tessili in ottica di economia circolare. Il successo del progetto passerà dalla capacità di fare rete tra gli attori del comparto e del territorio. Si tratta di una sperimentazione preziosa che potrebbe anche fare da benchmark per altri territori.

Diego Vallimberti, Senior Environmental&Sustainability Consultant presso Tecnologie d’Impresa Srl, ha sintetizzato le premesse da cui è nato il progetto e sottolineato alcuni concetti tecnici fondamentali per capire il ruolo del comparto industriale. Tra i documenti di riferimento più importanti c’è il Piano Azione europeo per l’economia circolare, che si colloca all’interno del Green Deal EU, e contiene ambiziosi obiettivi sociali e ambientali da raggiungere entro il 2050 anche attraverso il Sustainable Product Policy Framework. Il tessile è una delle filiere prioritarie che sono state identificate dal Piano proprio per il suo impatto ambientale e per le opportunità di miglioramento e valorizzazione degli scarti e dei rifiuti. Il recepimento in Italia delle norme del pacchetto “economia circolare” comporta l’attivazione della raccolta differenziata dei rifiuti tessili urbani dal 1° gennaio 2022. Questi rifiuti potrebbero poi divenire input per nuovi processi di produzione per aziende del settore. C’è inoltre la responsabilità da parte del comparto industriale di migliorare la gestione degli scarti di produzione sia sotto il profilo legislativo che ambientale ed economico. Per fare questo, è tuttavia opportuno migliorare la consapevolezza all’interno della filiera e fare rete per implementare un sistema di economia circolare.

Giorgio Penati, Amministratore Delegato del Centro Tessile Serico Sostenibile, ha quindi illustrato le principali caratteristiche della fase di progettazione e costruzione della piattaforma virtuale per la raccolta dei dati di produzione e generazione degli scarti tessili industriali. L’iniziativa, nata nel 2020, offre molteplici opportunità, tra cui quella di unire le esigenze degli stakeholder (imprese-collettività-clienti), di basarsi sui principali standard di sostenibilità per il settore (GRS, HIGG, GRI) e di migliorare la consapevolezza della situazione reale. Al momento, ha spiegato Penati, è stata avviata una sperimentazione su alcune aziende campione per definire come costruire la piattaforma.

Riccardo Forni, IT Project Manager in Tecnologie d’Impresa, si è focalizzato sulla struttura dell’interfaccia web della piattaforma e su quali dati di input e output potrebbe fornire. Nel corso dell’incontro, Guido Bottini, Responsabile dell’Area Sostenibilità, economia circolare e ambiente di Sistema Moda Italia, ha affrontato alcuni aspetti relativi al tema che SMI sta discutendo con il Ministero della Transizione Ecologica e alla necessità di fare sentire la voce del comparto tessile per stabilire criteri chiari e specifici sul tema end of waste e sottoprodotti.

Il prossimo appuntamento è fissato per il 5 maggio, con un webinar di incontro con i tecnici delle aziende che vorranno aderire per illustrare sotto il profilo tecnico la computazione dei dati.