MARTINI ALFREDO SPA: CONTENITORI E PONTILI

Può un’azienda leader nella lavorazione della plastica fare della questione ambientale il proprio punto di forza? Alla Martini Alfredo SpA di Turate è possibile, con buona pace di coloro che si lasciano irretire dalle ventate demagogiche e demonizzanti di questi ultimi anni contro la plastica. È possibile perché grazie a 75 anni di esperienza e di successo, che l’azienda festeggia proprio quest’anno, la sostenibilità è sempre stata fatta ante litteram, prima ancora che diventasse un termine di dominio pubblico e praticato da tante imprese.

“È una storia che parte da lontano – racconta Cristina Martini, Presidente del CdA dell’azienda e figlia del fondatore – dal sacrificio e dalla dedizione di mio padre Alfredo Martini che iniziò a lavorare in un’impresa di Corso Lodi a Milano, mentre ancora studiava, dedicandosi ai circuiti stampati per i televisori. Ma stare su un unico prodotto non faceva parte del suo carattere, per cui parallelamente, negli anni sessanta, decise di entrare nel campo dello stampaggio della plastica. E si aprì un mondo”.

Dall’arredo di design con l’attaccapanni Ulisse, al tavolo Apollo, passando per le sedie impilabili Arianna che tutti hanno avuto nel proprio giardino, Alfredo Martini continuò la sua esperienza nella plastica per approdare nel campo dei contenitori industriali in resine poliolefiniche, inattaccabili a contatto di acidi, idrocarburi, alcali e solventi e, qualche anno dopo, grazie alla sua passione per il mare, iniziò la produzione dei pontili marini galleggianti. “Nel 1978 decise di spostarsi da Monza, dove aveva lavorato fino a quel momento – prosegue Cristina Martini – e scelse Turate, in provincia di Como, per la tranquillità della zona, l’ampiezza degli spazi e i comodi collegamenti con le principali vie di comunicazione. E qui, nell’iconica sede ottagonale, dove si trovano gli uffici dirigenziali, che si può apprezzare in tutto il suo ego avanguardista anche dall’autostrada che collega Como con Milano, coltivò in modo quasi ossessivo i temi dell’innovazione e della sostenibilità, cambiando, una volta per tutte, la marina italiana”. Sì, perché l’innovazione di Alfredo Martini nell’ambito portuale, grazie ai frangiflutti e ai pontili di sua concezione, ha consentito di introdurre un materiale performante, duraturo e persino esteticamente gradevole grazie ad una forte somiglianza con il legno vero.
“Il pontile Martini – sottolinea la Presidente dell’azienda – è un vero e proprio abito sartoriale che si distingue dagli altri in funzione delle esigenze, come, per esempio, il particolare moto ondoso di una certa zona, e l’abito studiato per un cliente diventa l’occasione per inserire a catalogo novità interessanti anche per altri clienti”.
Ma in cosa consistono le principali differenze, chiediamo, incuriositi, alla dottoressa Martini. “Lavoriamo sulla parte di design, cercando di mantenere l’identità, perfezionando, arrotondando gli spigoli e, soprattutto, migliorando la stabilità. Ma, soprattutto – evidenzia Cristina Martini – la nostra continua innovazione asseconda la questione ambientale, che è contemporaneamente anche il nostro punto di forza: noi non realizziamo nessun prodotto monouso. Persino lo sfrido è talmente marginale che non diventa rifiuto perché viene rimacinato e reimmesso nel circuito produttivo”.

Martini Marinas conta ad oggi su più di 2000 impianti installati presso porti marini, di lago e di fiume in Italia all’estero. Sicurezza e tecnologia sono i due valori chiave che contraddistinguono questa realtà, fra le prime del settore ad avere ottenuto la certificazione ISO 9001. “Tutte le soluzioni vengono messe a punto dagli esperti del Centro di Ricerca e Sperimentazione – prosegue Cristina Martini – e sottoposte a rigorosi test e collaudi di qualità. Nasce così l’ampia gamma di pontili galleggianti, fra i quali spiccano per innovazione e sicurezza le serie “Strong” e “Middle” e oggi, segno di una costante evoluzione, Martini Marinas amplia la sua proposta, con prestigiose partnership, per la realizzazione di frangiflutti ad elevatissime prestazioni e l’introduzione di una categoria di pontili ad alto dislocamento dotati di galleggianti in calcestruzzo. Fortemente innovative sono anche le doghe in Similteck – ultraresistenti ed ecologiche – utilizzate per il piano di calpestìo di pontili, bracci e passerelle”.

Grazie a questa varietà di prodotti ad alta qualità, l’azienda è arrivata, attraverso la partecipazione alle fiere nautiche, sui mari, o meglio, sui porti, di svariate nazioni del mondo: dall’Ungheria alla Grecia, passando per Israele, la Svizzera e, naturalmente, per il lago di Como dove, oltre alla marina della città, Martini Marinas vanta importanti clienti internazionali che hanno eletto a loro dimora estiva le sponde del lago italiano più famoso e, a detta di tutti, più bello del mondo.

“Se il settore dei contenitori industriali è ancora il core business dell’impresa – spiegano Maurizio Scaravaggi, nuovo direttore generale, Andrea Galli e Antonio Battaglino, legali rappresentanti che affiancano Cristina Martini nella gestione dell’impresa – con un valore attorno all’80% del fatturato, arrivando a molteplici settori merceologici, il mercato dei pontili in plastica per noi presenta grandi possibilità di espansione”. Anche perché, va detto, la Martini Alfredo SpA è tra i pochi professionisti a livello mondiale nel settore dei pontili galleggianti in plastica. Ma, per la dirigenza dell’azienda, questa non è una posizione di rendita. Al contrario è uno stimolo alla ricerca continua, all’innovazione, allo studio di nuovi materiali e nuove soluzioni che riescano a coniugare il rispetto dell’habitat naturale con la massima affidabilità. Avendo sempre la sostenibilità come stella polare della loro navigazione.

A cura di Stefano Rudilosso