40 ANNI DI TECNOLOGIE D’IMPRESA: un’azienda di persone al servizio delle imprese

L’headquarter di Tecnologie d’Impresa a Cabiate

Quando nel 1985, Giorgio Penati, ingegnere formatosi al Politecnico di Milano, crea Tecnologie d’Impresa, con la moglie Anna ha già ben chiaro il suo obiettivo: dar vita a una realtà focalizzata sul sostegno alle aziende e al loro sviluppo. 40 anni dopo, al suo fianco ci sono i figli Marta e Daniele che, in una cogestione di successo, lo supportano alla guida di una famiglia composta da 400 collaboratori. Tecnologie d’Impresa è oggi leader in Italia nella Gestione della Salute e Sicurezza sul Lavoro, dell’Ambiente, della Qualità e della Sostenibilità con diverse sedi – l’headquarter di Cabiate e La Tessitura di Figino Serenza (entrambi in provincia di Como), le sedi di Lissone (MB), Lecco, Como, Padova, Seregno, Milano e Torino – a cui si è recentemente aggiunto l’ufficio di Agno, in Svizzera.

Tecnologie d’Impresa compie 40 anni: quali sono, a vostro parere, gli ingredienti per la longevità di un’impresa?

Marta Penati – Sicuramente l’innovazione e il cambiamento. È fondamentale non stancarsi mai di cambiare, differenziarsi nel mercato, innovare. Nel nostro caso, essendo un’azienda di persone, è essenziale anche riuscire a tutelare i collaboratori, creare ambienti di lavoro che siano il più piacevoli e favorevoli possibile, attraverso l’ideazione di piani di welfare e il coinvolgimento delle famiglie, non solo dei singoli lavoratori, che vanno fatti sempre sentire parte di un obiettivo comune.

Giorgio Penati – Credo che per governare bene qualsiasi struttura, e quindi far sì che sia longeva, serva equilibrio: in questi anni per me è stato davvero importante aver ricevuto da Marta e Daniele supporto e aiuto nella gestione dell’azienda. Sapere che ci sono delle persone in famiglia pronte a prendere in mano la società ti consente di avere più forze congiunte per portare avanti l’impresa.

A proposito di famiglia: il vostro è un esempio positivo di passaggio generazionale. Come affrontate questo delicato tema e quali – se presenti – criticità e sfide riscontrate?

Marta – La criticità, che poi si rivela anche un’opportunità, è avere punti di vista diversi, capacità e skill differenti. Essere in tre ci ha permesso di suddividerci i compiti anche in base alle nostre predisposizioni. Io sono in azienda da 16 anni, Daniele da 14 anni e devo dire che partire dal basso ha aiutato entrambi: dopo la laurea io sono entrata nel settore sicurezza, lui nel settore ambiente, abbiamo inizialmente lavorato come dei tecnici classici, poi siamo passati alle consulenze e pian piano ci siamo costruiti una credibilità.

Giorgio – è vero, siamo stati bravi a trovare un equilibrio tra noi ma non ci accontentiamo, stiamo già lavorando e ragionando su quello che sarà il futuro. Stiamo impostando il prossimo passaggio generazionale, il terzo, con il supporto di consulenti esterni. Essere seguiti da professionisti è importante ma devo ammettere che in questo l’atteggiamento delle persone coinvolte conta moltissimo: il processo è difficile, sembra semplice ma non si può improvvisare e prevede lo sforzo di tutti. Il che significa che Marta e Daniele devono essere in grado di accettarmi e io di fare qualche passo indietro. L’azienda sta crescendo significativamente e credo che anche questo ci abbia aiutato. Se fossimo stati in difficoltà, probabilmente anche il passaggio generazionale sarebbe stato più difficile.

Cosa significa per voi occuparsi di Gestione imprenditoriale della Sicurezza, dell’Ambiente e della Sostenibilità?

Giorgio – è una domanda molto complessa e interessante, perché noi non ci occupiamo semplicemente di sicurezza, sostenibilità, ambiente, ma di tutto quello che significa sostegno alle imprese e al loro sviluppo. Lo si vede chiaramente nelle iniziative che organizziamo, come il Safety Day, l’Experience Day, Ethixtyle… sono tutti eventi con i quali cerchiamo di ragionare sui valori in cui crediamo, valori che non crescono da soli ma che bisogna continuamente coltivare e sviluppare. Vogliamo condividere con i nostri clienti/partner progetti di ampio respiro e cerchiamo sempre una sintonia di intenti tra le imprese coinvolte: è così che sentiamo di far parte di una grande orchestra. Occuparsi di gestione imprenditoriale significa, ad esempio, partecipare CON le aziende al passaggio generazionale, partecipare CON le aziende alla strutturazione dei compiti e dei ruoli all’interno di un’organizzazione, partecipare CON le aziende alla definizione dei passaggi necessari per la transizione digitale e sostenibile… Vogliamo ribaltare le logiche, proporre modi diversi di ragionare.

Quali sono i valori portanti di Tecnologie d’impresa?

Il nido aziendale a Cabiate

Marta – I valori che ci guidano sono sei: Innovazione, Parità di genere, Famiglia e persone, Benessere dei collaboratori, Partnership con il cliente, Responsabilità sociale e vanno tutti a toccare i tre pilastri ESG. Faccio qualche esempio: da tre anni organizziamo un concorso innovazione interno. Chiunque può presentare un progetto, un’idea, un servizio: ogni anno selezioniamo circa una trentina di progetti che poi vengono realizzati. In questo modo, l’innovazione viene fatta da tutti i collaboratori. È il terzo anno che siamo certificati per la parità di genere, anche se è stato il riconoscimento di un percorso intrapreso da tempo: nel 2020 abbiamo ricevuto dal Presidente Sergio Mattarella la Mela d’oro della Fondazione Marisa Bellisario per il nostro impegno sui temi della tutela della famiglia, della parità di genere e del ruolo della donna. Abbiamo sempre in mente il benessere dei collaboratori e durante l’anno proponiamo anche momenti di condivisione con le famiglie, gite, open day, occasioni conviviali aperte a tutti, come la cena di gala organizzata qui a La Tessitura in occasione del nostro quarantesimo anniversario. Ogni anno cerchiamo di migliorare il nostro piano di welfare per rispondere alle esigenze dei collaboratori. Da 17 anni a Cabiate è attivo, per merito di Anna, mia madre e direttrice, il nido aziendale, impostato come un nido famiglia: c’è un’educatrice tutti i giorni che sarebbe già sufficiente per gestire i bimbi ma diamo anche l’opportunità ai genitori di trascorrere mezza giornata a settimana al nido invece che sul luogo di lavoro. è un’iniziativa sempre molto apprezzata da chi ha modo di viverla. A livello di partnership con il cliente, non amiamo parlare di rapporti di fornitura, ma di fiducia, mentre per quanto riguarda la responsabilità sociale, ci impegniamo a restituire al territorio ciò che riceviamo, dando vita a iniziative in collaborazione con enti del terzo settore e aderendo a progetti che ci vengono proposti dagli stessi collaboratori.

Nel 2023 avete aperto questo spazio a Figino Serenza – La Tessitura – una location moderna e al tempo stesso ricca di storia, concepita come uno spazio di coworking e fucina di idee e innovazione. Come è il bilancio a due anni dall’inaugurazione e come si integra questa sede con le altre?

Marta – In un’ottica di sostenibilità, tengo a sottolineare che questa sede è il risultato del recupero dell’ex area industriale della Tessitura Orsenigo, nel cuore di Figino Serenza, dismessa dal 2002. L’abbiamo valorizzata trasformandola in aule di formazione e uffici, mantenendone intatte le radici storiche. Eroghiamo infatti circa 70 corsi di formazione ogni giorno e la prima esigenza che questa location ha coperto è stata quella di completare la nostra offerta formativa, permettendoci di offrire prove pratiche per spazi confinati, lavori in quota e carrelli elevatori. La Tessitura è anche uno spazio di coworking e di incontro, lo usiamo sempre più spesso per organizzare serate culturali, presentazioni di libri, convegni, spettacoli teatrali e viene affittato come location per eventi. Mi piacerebbe che questo spazio fornisse spunto anche per altre realtà che progettano di costruire partendo da zero, per valorizzare i numerosi e interessanti siti già esistenti sul territorio.

Ritornando al concetto di innovazione: lo avete introdotto anche nel Report di Sostenibilità, utilizzando la realtà aumentata per rendere più vivo e dinamico un documento tradizionalmente statico che rischia di diventare una semplice successione di dati. Come vi ponete nei confronti dell’innovazione tecnologica, soprattutto in un momento storico come questo, in cui intelligenza artificiale e machine learning sono sempre più al centro del dibattito?

Marta – Grazie alla partecipazione con la nostra società Atg, che si occupa di intelligenza artificiale, machine learning e robotica, usiamo l’AI sia per l’ottimizzazione di processi aziendali, sia per applicazioni nell’ambito della sicurezza e nelle comunicazioni legati alle tematiche HSE. Ci permette di avvicinarci alle nuove generazioni, con infografiche e contenuti multimediali più immediati e affini al loro linguaggio. Ma continuiamo a utilizzare e preferire l’intelligenza umana per compiti che non siano ripetitivi.

La cena di gala per i 40 anni di Tecnologie d’Impresa organizzata negli spazi de La Tessitura

Giorgio – Tra le varie cose che facciamo c’è anche la progettazione dal 1995 di software e abbiamo sempre cercato di seguire l’evoluzione della tecnologia… introdurre nel nostro lavoro l’intelligenza artificiale è stato un passaggio logico e quasi naturale. A mio parere, intesa come strumento che velocizza mansioni ripetitive, aiuta a migliorare il lavoro e il controllo di gestione va benissimo… poi ovviamente bisogna stare attenti, perché errori e rischi sono sempre vicini.

State continuamente crescendo anche in termini di collaboratori: cosa rende la vostra azienda così attrattiva?

Giorgio – Senza dubbio professionalità, attenzione all’innovazione continua e al welfare. E poi incidono anche stipendi adeguati e valorizzanti delle professionalità di ciascuno. Quando accade che dei nostri collaboratori vengano assunti da grandi realtà e multinazionali, è giusto che spicchino il volo: e i recruiter, che spesso sono nostri clienti, ci riconoscono di averli formati bene. Ma è anche capitato che qualcuno tornasse da noi dopo esperienze esterne…

Marta – E che soddisfazione! (sorride, ndr). A parte tutto, quello che pensano i collaboratori è ben riassunto nel video 40 storie per 40 anni che abbiamo proiettato durante la cena per il nostro quarantesimo anniversario (disponibile qui, ndr). Credo che dalle loro testimonianze emerga in modo chiaro il clima che si respira ogni giorno in azienda.

Che consiglio dareste ai giovani che si affacciano sul mondo del lavoro?

Marta – Di non rispondere mai ‘Abbiamo sempre fatto così’ e, di conseguenza, chiedersi sempre come si può migliorare. Consiglierei loro di mettersi in gioco e in dubbio e anche imparare dagli errori. In Tecnologie d’Impresa le non conformità sono opportunità da cui trarre tanti spunti di miglioramento.

Cosa c’è nel futuro di Tecnologie d’Impresa?

Marta – Persone, crescita, innovazione e miglioramento continuo.

Giorgio – Una realtà sempre più puntuale, precisa, attenta ai particolari e diffusa.

A cura di Erica Premoli