Possono due mondi apparentemente lontani come il tessile e la cosmesi, arricchirsi e contaminarsi a vicenda, generando un esempio virtuoso di Economia circolare? Lo abbiamo chiesto alle protagoniste di questa inaspettata alchimia: Cristina Mieli, direttore generale della Tintoria Pecco & Malinverno, e sua sorella Giada, fondatrice di J.AND.C. COSMETICI. Due società collegate che, alla fine degli Anni Novanta, hanno iniziato a recuperare dalle acque di purga della lavorazione del filo di seta la sericina integra, una proteina con cui vengono realizzati saponi, shampoo e creme dalle straordinarie proprietà. La storia della famiglia Mieli è quella di un viaggio intrapreso con intuito, passione e una forte etica del lavoro. Se Franco e Giulio hanno iniziato a tracciare la strada, Giada e Cristina percorrono il cammino con altrettanta determinazione.
GLI INIZI
La Tintoria Pecco & Malinverno è una delle più antiche aziende seriche comasche: fondata nel 1945, è fra le pochissime imprese del settore ad avere al suo interno sia il reparto per la tintura del filo che quello per la tintura del tessuto. Circa quaranta anni fa, l’impresa è stata acquistata dal Gruppo Mieli e ha iniziato un processo di rimodernamento che continua tuttora. “Mio padre Franco e mio zio Giulio, molto sensibili ai temi dell’innovazione tecnologica, hanno subito iniziato a investire in macchinari di ultima generazione” racconta Cristina “Sono sempre stati due imprenditori creativi e aperti al nuovo, privi di rigidità e preconcetti. Nei prossimi mesi, per festeggiare i 75 anni dell’azienda, prevediamo una ventata di novità. Per migliorare le prestazioni aziendali, abbiamo in progetto il cambiamento del gestionale e il conseguimento della certificazione ISO 14001 per la sostenibilità ambientale, oltre al ricambio del personale che sta andando in pensione”.
LA RICERCA DI NUOVE RISORSE
“Attualmente in Pecco & Malinverno lavorano 43 persone e nei prossimi due anni prevediamo di sostituirne per pensionamento una buona parte” prosegue Cristina, sottolineando le criticità nel reperire nuovi tintori e direttori tecnici. “Il 90% dei nostri tecnici e operai ha iniziato questo mestiere in giovane età, accumulando un’esperienza unica e difficilmente replicabile. Cerco di investire sia sui giovani che su professionisti esperti, persone che abbiano una buona preparazione in chimica tintoria e una certa dose di umiltà e voglia di mettersi in gioco. Sono molto attenta all’aspetto relazionale tra i componenti del team e ritengo che la vera sfida sia trovare la giusta chiave di comunicazione tra generazioni e mentalità diverse. Alla fine, credo che ogni ostacolo possa rivelarsi positivo e ogni volta che arrivano in azienda delle persone nuove, penso sempre a quale valore aggiunto potrebbero apportare alla squadra. Lascio che ognuno sia libero di svolgere il lavoro come ritiene più opportuno in base alla sua esperienza, purché raggiunga gli obiettivi che ci siamo prefissati”.
L’ATTENZIONE ALLA SOSTENIBILITÀ
Cristina Mieli ha una formazione nel campo delle Scienze Naturali: si definisce profondamente ecologista, a prescindere dalle richieste di mercato, e concretizza questa sensibilità anche in azienda. “La maggior parte dei coloranti sono stati ideati per fibre diverse dalla seta e devono poi essere sperimentati” racconta, descrivendo l’impegno etico che da anni vede la Tintoria Pecco & Malinverno in prima linea sul fronte della sostenibilità. “Interfacciandoci con i nostri fornitori, abbiamo sostituito alcune classi di coloranti e alcuni ausiliari in modo da rispettare le direttive della Scheda 24 del Seri.co (uno standard di qualità che certifica gli aspetti legati alla salute e all’ambiente, ndr), rendendo il ciclo di lavorazione cui sottoponiamo fili e tessuti sempre più sostenibile. Cambiare non è facile ma nemmeno impossibile: bisogna dotarsi di una struttura organizzativa efficiente e instaurare un dialogo aperto e diretto con i clienti. Per trovare la soluzione a problemi che sembrano insormontabili, infatti, a volte basta semplicemente comunicare”. Numerosi sono i progetti avviati in ambito ‘green’, in particolare con il Centro Tessile Serico di Como. “Ci ha aiutato tantissimo a precorrere i tempi ed è un piacere parlarne: il CTS rappresenta un’eccellenza del nostro distretto e con il suo laboratorio ci ha fornito un supporto prezioso”. E i risultati, alla fine, si vedono. “Quando abbiamo aderito al progetto Green Water and Textile Como, avviato dal CTS con il sostegno di alcuni depuratori, il Gruppo Filiera Tessile di Confindustria Como, l’Università dell’Insubria e il Politecnico di Milano, è emerso che nelle nostre acque non c’era alcuna traccia di criticità legate ai microinquinanti tipici dei processi tintori. Siamo ai migliori livelli, in tutti i punti dell’analisi”.
LA SERICINA, STRAORDINARIA POLVERE DI SETA
UN’IMPRENDITORIA ETICA
A cura di Erica Premoli