È al cuore di Paper Board Alliance, tra i maggiori gruppi europei non integrati nella produzione di cartoncino riciclato per applicazioni industriali costituitosi nel 2021. Cartiera dell’Adda dal 1956 porta avanti una tradizione che si fonda sui principi della circolarità: ogni rotolo di cartoncino che esce dalla sede di Calolziocorte, in provincia di Lecco, è prodotto esclusivamente a partire da materia prima riciclata, con energia autoprodotta che, a sua volta, è in massima parte generata utilizzando materia prima legnosa di scarto.
La tradizione, l’elevata qualità dei prodotti, la sensibilità e l’attenzione ai temi dell’ambiente e della sostenibilità che caratterizzano Cartiera dell’Adda costituiscono anche gli elementi portanti dell’intero gruppo PBA, considerato oggi un modello di riferimento in ambito cartario. Inserita in un contesto ambientale dalle caratteristiche peculiari, il Parco Adda Nord, da sempre Cartiera dell’Adda riserva grande attenzione alla conservazione dell’ecosistema “con un impegno – spiega il Presidente e Amministratore Delegato di Cartiera dell’Adda Giuseppe Cima – che non è solo dettato dal doveroso rispetto delle normative, ma che per la nostra famiglia, occupata nella produzione della carta da oltre 250 anni, risponde anche al principio etico che chiama le aziende ad una precisa responsabilità sociale”.
Il vincolo del rispetto ambientale coinvolge tutta l’attività dell’azienda, a partire dalla scelta di quale materia prima utilizzare in maniera esclusiva passando per l’efficienza degli impianti, nati per ottimizzare la produzione senza spreco di risorse preziose, fra le quali l’acqua, per finire con il moderno impianto di depurazione, frutto di ingenti investimenti. Senza dimenticare, inoltre, la scelta di autoprodurre tutta l’energia utilizzata ed in particolare una parte da fonte rinnovabile, la biomassa legnosa, che è a sua volta uno scarto proveniente dalla pulizia dei boschi e dalla manutenzione del verde cittadino. Fra le poche realtà industriali del settore in Italia a impiegare solamente carta da riciclo, proveniente in particolare dalla raccolta differenziata urbana, l’azienda ha sviluppato una specifica tecnologia per poter raggiungere performance elevate. L’impianto attualmente in uso è frutto di investimenti in ricerca e sviluppo, che hanno consentito la realizzazione di macchinari specifici per la lavorazione delle fibre di carta destinate allo smaltimento ottimizzando la qualità del prodotto finale nelle sue caratteristiche fisiche e meccaniche. Dall’ingresso in azienda della materia prima al processo di macerazione, dal passaggio nel pulper alla lavorazione dell’impasto e poi nella macchina continua fino al taglio, il processo di produzione è orchestrato in modo da sfruttare al meglio le risorse, ridurre gli sprechi, perfezionare la lavorazione per ottenere un prodotto in grado di soddisfare le diverse esigenze ed essere quindi competitivo sul mercato. Il bacino di provenienza della materia prima non supera la distanza dei pochi chilometri che separano la cartiera dalla provincia di Milano, enfatizzando l’impegno sul fronte della riduzione dell’impatto ambientale.
Cartiera dell’Adda lavora circa 160 mila tonnellate di carta da riciclo l’anno. La produzione di carta da imballaggio, cartone e cartoncino si attesta a 150 mila tonnellate l’anno. Lo scarto secco contenente plastica, legno, sabbia e parti metalliche, che corrisponde a circa il 5% della materia prima, viene smaltito secondo le normative. L’azienda ha però allo studio nuove modalità di impiego che consentirebbero di arrivare al riutilizzo totale dello scarto. Il processo di produzione richiede quantitativi significativi di energia: da sempre l’azienda produce al proprio interno l’energia elettrica ed il vapore necessari agli impianti ed è impegnata in un processo di miglioramento continuo per la riduzione dei consumi specifici di energia. Già da tempo Cartiera dell’Adda sfrutta energia da fonti rinnovabili, grazie alla centrale di cogenerazione alimentata a biomassa legnosa di Sime Energia, in uso all’azienda. “Lo sforzo economico e progettuale per arrivare a questa soluzione è stato importante – evidenzia Giuseppe Cima – ma ci ha consentito di raggiungere una condizione dove tutta l’energia prodotta proviene da impianti ad alto rendimento energetico. Questo, sfruttando ancora una volta materiale destinato allo smaltimento che proviene dalla manutenzione dei boschi e del verde cittadino di aree limitrofe o comunque vicine. Abbiamo fatto questa scelta dopo numerose verifiche rispetto alla fattibilità ed alla sostenibilità ambientale, impegnandoci affinché il bilancio delle emissioni fra la situazione presente e quella del passato fosse, come in effetti è, a favore dell’attuale con emissioni complessive inferiori”.
Un ulteriore punto di impegno di Cartiera dell’Adda in materia di sostenibilità riguarda in particolare le emissioni di acque reflue, trattate in un impianto di depurazione altamente performante e oggetto di controlli puntuali. Un aspetto che l’azienda è stabilmente impegnata a migliorare grazie a nuove tecnologie ed investimenti, per sostenere la competitività in modo responsabile. Essere inseriti all’interno del Parco Adda Nord e in un sito di interesse comunitario significa, peraltro, che i parametri per valutare le emissioni e l’impatto dell’attività sono anche più stringenti di quelli validi al di là dei confini del Parco. Le normative, ma anche l’impegno sul fronte della salvaguardia dell’ambiente, hanno progressivamente portato l’azienda a ridurre la quantità di acqua impiegata dai processi di lavorazione in rapporto percentuale rispetto a quella della materia prima trattata. Dopo avere riorganizzato il magazzino di stoccaggio della carta da macero, Cartiera dell’Adda ha inaugurato sul finire del 2023 un nuovo ingresso alla cartiera che sancisce un cambiamento importante non solo per l’importante sforzo economico e il suo valore industriale, ma anche perché è in grado di minimizzare l’impatto sull’intera area, eliminando il passaggio dei mezzi pesanti dalla zona residenziale. Una decisione presa per salvaguardare l’ambiente e le persone che lavorano e vivono intorno a Cartiera dell’Adda, un obiettivo concreto per l’azienda che ha già altri progetti in questa logica ancora in via di realizzazione.
Cartiera dell’Adda è il nucleo attorno al quale si è progressivamente costituito il gruppo Paper Board Alliance, che fa interamente capo alla famiglia Cima, con Giuseppe Cima a fare da guida. Sei le aziende che ne fanno parte – oltre a Cartiera dell’Adda, ICP che a Lucca produce cartoncino 100% riciclato, con alta specializzazione per il settore del tissue; Tecno Paper che sempre a Lucca progetta e produce macchinari destinati all’industria della carta; Dimeco che a Pavia opera nel settore ambientale; C.D.A. Servizi che a Lecco è fornitore di servizi per il settore carta e cartone; Sillaro Centro Taglio che a Lodi si occupa di lavorazione per conto terzi e taglio di cartone e cartoncino per varie destinazioni d’uso – con un totale di circa 330 addetti, 220 milioni di fatturato complessivo e la presenza con i diversi prodotti in 78 Paesi del mondo. La crescita e il riassetto organizzativo, fino alla costituzione della holding PBA, hanno sancito l’affermazione del gruppo come uno dei principali player sul mercato del cartone grigio. Un progetto della famiglia Cima che nel luglio 2018 aveva fatto un importante passo con l’acquisizione progressiva di Industria Cartaria Pieretti, segnando l’unione di due imprese che ha tutelato le specificità produttive e ha permesso alle singole aziende di concentrarsi ognuna sul proprio mercato con pochissime sovrapposizioni e una struttura complementare, l’una focalizzata sul settore industriale e sui mercati europei e l’altra sul settore tissue.
Ultima in ordine di tempo, invece, l’acquisizione di Tecno Paper, azienda metalmeccanica che produce attrezzature e macchine per cartiere, creata nel 2005 dall’esperienza di alcuni tecnici esperti nelle lavorazioni di metalli. “Da tempo – evidenzia Giuseppe Cima – stavamo lavorando a un programma di miglioramento degli aspetti di organizzazione funzionali alla crescita della produzione, coniugando la nostra esperienza familiare col rafforzamento della struttura manageriale, responsabile della pianificazione strategica”. “L’obiettivo per il futuro di Cartiera dell’Adda e di PBA – conclude Giuseppe Cima – è di continuare a crescere, sia attraverso operazioni orizzontali, ovvero acquisendo altre cartiere per poter specializzare gli stabilimenti con conseguenti vantaggi di costi e di qualità, sia attraverso operazioni verticali, ovvero tramite progetti di integrazione con la supply chain basati sull’aumento della nostra capacità innovativa e dello sviluppo tecnologico, da sempre cardini della nostra attività assieme all’impegno per una crescita responsabile e ispirata ai principi della sostenibilità”.
A cura di Francesca Zucchi