PizzAut è una pizzeria gestita da persone autistiche. Dalla sua inaugurazione nel 2021 a Cassina de’ Pecchi, oggi l’insegna conta un nuovo locale a Monza e tante richieste, in arrivo da tutta Italia, per portare altrove questa esperienza che sembrava un sogno e invece oggi è una realtà incredibile, e tuttavia credibilissima. PizzAut è nata dall’idea di due genitori, Nico Acampora e sua moglie Stefania, che osservando il loro bimbo autistico impastare la pizza in casa, si resero conto che era un’attività adatta alle caratteristiche di Leo. Il nome nacque spontaneo, condito con una risata: PizzAut. Anche se all’inizio fu quasi un gioco non ci volle molto a farlo diventare un sogno da raggiungere ad ogni costo. Ad ogni costo, sì. Perché in Italia vivono 600 mila persone autistiche, ogni 77 bambini che nascono uno è autistico. Tutte queste persone, questi cittadini, sono nei fatti esclusi dal mondo del lavoro e della socialità. Un genitore di un bambino autistico ha ben presente che futuro attende il proprio figlio e con lui la sua famiglia. Ma Nico e Stefania non si sono arresi. E senza raccogliere le provocazioni di chi li additava come sognatori senza prospettive, si sono imbarcati per un’avventura straordinaria, per dare il loro incredibile contributo a un mondo più inclusivo per Leo e per tutti i ragazzi autistici e le ragazze autistiche. L’associazione fu fondata nel 2017 in provincia di Monza, dove vivono Stefania e Nico con i loro figli e con altri genitori di ragazzi autistici i primi mesi furono dedicati a raccogliere fondi e raccontare il progetto. Tra serate organizzate nei ristoranti, locali e sagre estive PizzAut iniziò a spopolare anche grazie ai social network, in molti si appassionarono alla causa. Quando anche la televisione iniziò a invitare Nico e i suoi ragazzi davanti alle telecamere, ecco che la prospettiva dell’apertura del locale si fece sempre più concreta. Iniziarono una valanga di idee per raccogliere i fondi che li separavano dal traguardo: si iniziò con i panettoni a Natale, il merchandising e i truck food, questi ultimi provvidenziali durante la pandemia. Infatti, solo grazie ai truck i ragazzi hanno potuto affrontare un momento difficilissimo per tutti noi, ma per loro ancor più drammatico. Grazie a truck hanno continuato a lavorare, a fare quello che avevano imparato da poco: fare la pizza e venderla. Con l’ironia che contraddistingue PizzAut, lo slogan che accompagnava le loro escursioni per la provincia deserta era “non ti portiamo la pizza a casa, ti portiamo tutta la pizzeria”. In effetti però l’incubo Covid del 2020 rallentò anche l’attività di PizzAut, ma non bastò a fermare Nico e i ragazzi che, anche se con un po’ di ritardo dovuto ai lockdown e alle varie restrizioni, il 1° maggio 2021 aprirono il primo ristorante a Cassina de’ Pecchi. Si tratta di uno spazio di circa 300 metri quadri, di cui 60 mq di cucina, completato da un dehors di 400 mq. A Cassina de’ Pecchi oggi lavorano 15 ragazzi. Sono persone che prima di questa esperienza vivevano recluse in casa o in centri ricreativi senza alcuna prospettiva. Oggi questi ragazzi hanno trovato una loro dimensione nel mondo del lavoro, la dignità che tutti meritano e hanno ritrovato il piacere della socialità. Il lavoro dei ragazzi di PizzAut è talmente apprezzato che qui a Cassina, ancora adesso, a tre anni dall’apertura, per trovare posto a cena occorre prenotare con diverse settimane di anticipo e lo stesso vale per il pranzo, se capitate proprio nell’ora di punta.
Ma i grandi sogni fanno fatica a rimanere entro confini definiti e PizzAut è sempre stata destinata a crescere. Nel corso di questi anni PizzAut ha incrociato nel suo cammino personalità illustri, citiamo lo scorso anno l’incontro con Papa Francesco. In occasione della giornata internazionale della consapevolezza sull’autismo, il 2 aprile 2022, Nico, i ragazzi e le loro famiglie, sono arrivati a Roma. Con il loro truck hanno sfornato pizze per i poveri e incontrato Papa Francesco. Per lui è stata preparata la pizza Cantico delle creature, amata sorella acqua e farina di grano di terra che tutto sostenta e governa, così si leggeva all’epoca sul sito della pizzeria. Un’emozione enorme che ha riempito i cuori dei ragazzi. Ma PizzAut è cresciuta grazie al sostegno continuo di tante persone: giornalisti che seguono il progetto dal suo esordio, personalità del mondo dello spettacolo che lo portano all’attenzione del grande pubblico, tantissimi donatori anonimi dal cuore grande, e ancora aziende che investono nel sociale.
Ascoltando e osservando il coinvolgimento che PizzAut continuava a generare è nato il progetto dei #100Mattoni. I #100Mattoni non sono altro che persone e aziende che si sono impegnate concretamente per un futuro in cui l’inclusione sia la normalità. Mattoni perché sono grandi matti o, forse, solo persone che vedono più lontano di altre. All’inizio dovevano essere 100, da qui il nome del progetto, ma evidentemente i matti sono più di quel che pensiamo. È così, anche con l’aiuto di tantissimi matti, che PizzAut inaugura il secondo locale a Monza, il 2 aprile scorso. Anche grazie a loro lo spazio di PizzAut a Monza è molto più di un ristorante, è uno spazio dove i ragazzi potranno sperimentare le prime forme di autonomia abitativa e dove altri nuovi professionisti potranno formarsi. Infatti, l’obiettivo è che in ogni città si apra un locale PizzAut, e ancora di più, che in futuro diventi “normale” assumere pizzaioli e camerieri autistici in qualsiasi locale, perché i ragazzi e le ragazze autistiche sono prima di tutto persone che meritano di vivere attivamente nella società e, soprattutto, sono gran lavoratori.
Per celebrare l’importante traguardo dell’apertura di Monza, Nico e suoi ragazzi hanno invitato il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella. La partecipazione del Presidente Sergio Mattarella ha inorgoglito tutto lo staff di PizzAut che dopo tanto lavoro ha visto premiato il proprio impegno dalla presenza della più alta carica dello Stato. Per lui i ragazzi hanno preparato la pizza Articolo 1, “perché l’Italia è una Repubblica fondata anche sul nostro lavoro”, hanno dichiarato al Presidente Mattarella. PizzAut, insomma, è molto più di un luogo di lavoro, è uno spazio di inclusione sociale, di formazione e di progressiva autonomia per i ragazzi e le ragazze. Infatti, nel locale di Monza, oltre alla pizzeria, trovano spazio le palestre di autonomia abitativa, ovvero due appartamenti dove i ragazzi sono accompagnati in un graduale percorso di esperienza di vita autonoma. Inoltre, nelle cucine di 222 mq si terranno le lezioni della PizzAut Academy, un modello formativo che mira a preparare nuovi professionisti da inserire nel prossimo futuro nel mondo del lavoro, in future PizzAut ma non solo. Oggi a Monza lavorano 20 ragazzi e ragazze.
PizzAut continua a essere un grande laboratorio di inclusione sociale, un progetto visionario che diventa sempre più reale perché chi lo guida e chi lo sostiene crede fermamente in un mondo più inclusivo. PizzAut è nata perché troppo spesso i ragazzi autistici sono esclusi dalle professioni e dalle relazioni sociali e i genitori di bimbi autistici lo verificano ogni giorno nella propria quotidianità e soprattutto in quella dei ragazzi. Oggi PizzAut è un locale per famiglie ma anche per i giovani, un luogo dove stare bene e divertirsi con prodotti di qualità, un locale dai tempi lenti dove non bisogna andare a mangiare una pizza in cinque minuti ma un posto dove incontrarsi con la calma che serve alle relazioni per crearsi e consolidarsi, lontano dalle frenesie che mettono in difficoltà chi è affetto da autismo e che, in generale, fanno male a tutti. Nel futuro di PizzAut c’è l’idea di un franchising che consenta veramente a ogni comune che lo desideri di aprire un locale dove persone autistiche possano lavorare, diventare persone attive nella società, realizzarsi.
Ognuno può contribuire al sogno di PizzAut, prenotando un tavolo a Cassina de’ Pecchi o a Monza (anche attraverso thefork.it) oppure facendo una donazione sul sito www.pizzaut.it.