Se il lago di Como può vantare tra le sue bellezze naturali anche un’azienda leader nel settore delle calze elastiche medicali, lo dobbiamo a Napoleone. Non, certamente, all’imperatore francese che pur sul lago ci soggiornò molto tempo prima. È ovviamente un altro il Napoleone che, comunque, a suo modo, fu un grande. Di cognome faceva Peroschi e, come ci racconta il bis nipote Alberto, responsabile della ricerca e sviluppo di Gloria Med Spa, fu un inventore nel senso più vero del termine.
Originario di Milano dove a partire dal 1895 iniziò la sua esperienza come tecnico ortopedico, nel 1910 decise di trasferirsi in Svizzera e aprire un negozio tutto suo. Ma nel 1926, con grande spirito pionieristico, comprendendo che fosse giunto il momento per cedere il negozio di Lugano dove vendeva calze contenitive importate dalla Germania, unì le conoscenze apprese nell’ambito tecnico ortopedico alle intuizioni in campo medicale, e fece un passo importante aprendo la sua attività manifatturiera per confezionare da sé il magico tessuto capace di curare numerose patologie venose e linfatiche. Negli anni ‘30, affascinato dalla bellezza del lago di Como, Napoleone Peroschi lasciò la Svizzera per tornare in Italia, trasferendo la sua attività proprio a Menaggio per aprire una tessitura completamente estranea al tipico tessile – abbigliamento che da sempre caratterizza il distretto comasco. Una tessitura in cui, negli anni, grazie anche alle tre successive generazioni, si è andato sempre più affinando il prodotto medicale che l’ha portata a diventare il punto di riferimento internazionale della flebologia.
“Siamo gli unici in Italia e solo in due in Europa che produciamo il filato – sottolinea, giustamente orgoglioso, Alberto Peroschi, rappresentante della quarta generazione e appassionato ricercatore – a partire direttamente dall’elastomero, ovvero quel filo che rappresenta l’anima del nostro prodotto, capace di esercitare diversi gradi di compressione in relazione alla patologia da curare. I nostri telai completamente automatici, oggi totalmente a controllo numerico rispetto ai primi concepiti oltre mezzo secolo fa da mio nonno Vittorio – prosegue Alberto – tessono e ricoprono l’elastomero con il filato che andrà a contatto con la pelle: nylon, cotone o microfibra, in base agli articoli che man mano sono entrati nel catalogo”.
Articoli sottoposti a severe certificazioni e controlli periodici da parte di enti terzi perché per Alberto Peroschi e, naturalmente, per i suoi clienti dell’ambito sanitario, la sicurezza e la salubrità vengono prima di ogni altra cosa. Prodotti che, negli anni, grazie ad una assidua attività di ricerca e sviluppo e al contatto continuo con l’ambito medicale si sono evoluti, arricchiti sempre da nuovi ritrovati. Negli anni, infatti, alla classica calza contenitiva si sono affiancati tutori per linfologia, chirurgia plastica, medicina estetica, bende elastiche, strumenti diagnostici e chirurgici, visualizzatori per vene ed è stata costituita la consociata Gloria Med Pharma, nata all’inizio del 2014 e dedicata alla distribuzione di farmaci e dispositivi per scleroterapia e dermocosmetici per gambe. Un’attenzione a 360 gradi che ha permesso a Gloria Med di conquistare i mercati di ben 50 Paesi nel mondo, dagli Usa al Sud Africa, dall’America Latina al Far East, passando, ovviamente, per l’Europa, dove solo in Italia conta 4.000 clienti rivenditori e grossisti.
“Certo, i problemi non mancano – riflette Alberto insieme allo zio Franco Peroschi, due generazioni che si integrano perfettamente in azienda – Penso, tanto per fare un esempio, alla burocrazia che ci ha consentito di attivare i pannelli fotovoltaici solo dopo un anno e mezzo dal loro posizionamento sul tetto del nuovo stabilimento di Traona”.
Non dubitiamo che ci siano problemi, ma la sensazione è quella che i Peroschi li sappiano affrontare con la giusta determinazione se pensiamo che in piena pandemia, a parte qualche settimana di chiusura e poi di distanziamento, hanno terminato la costruzione di una nuova e moderna sede di 4.500 mq alle porte della Valtellina: “Siamo affezionati al lago, tant’è che manterremo a Menaggio il nostro headquarter, ma avevamo bisogno di spazio – sottolinea Alberto Peroschi – considerando che molti dei nostri 54 collaboratori arrivano dall’alto lago per loro è molto meglio a Traona che se fossimo andati nella bassa comasca dove sicuramente avremmo risparmiato per l’acquisto di un capannone già pronto. Ma in quel caso sì che avremmo creato difficoltà ai nostri dipendenti a causa di un’insoddisfacente infrastruttura stradale”.
Collaboratori a cui la famiglia Peroschi è molto legata. Tanti di loro hanno vissuto la loro completa esperienza lavorativa stando al fianco di ben quattro generazioni grazie anche ad un basso turnover. “E per fortuna – sottolinea Alberto Peroschi – perché il nostro lavoro non viene insegnato in nessuna scuola. È una vera e propria formazione on the job e riuscire a mantenere il rapporto lavorativo stabile crediamo sia un valore per entrambi”.
Nel nuovo stabilimento che verrà inaugurato in primavera hanno trovato spazio i reparti di ricerca e sviluppo, di roccatura e spiralatura filati, di produzione calze e tutori medicali, il magazzino delle materie prime e la logistica dei prodotti finiti. Particolare attenzione è stata posta alle nuove tecnologie e, come detto, alle energie rinnovabili in un’ottica di sostenibilità. Driver, quest’ultimo, che è anche il sogno molto consapevole di Alberto il quale, non fosse altro che per questioni anagrafiche, guarda al futuro più lontano: “Per me la sostenibilità è un vero e proprio mantra. Desidero che questa azienda, che ha una storia importante alle spalle, sia sempre più sostenibile nel tempo, non solo per quanto riguarda l’impatto ambientale, su cui stiamo investendo oltre che con il fotovoltaico anche in termini di economia circolare, ma sotto il profilo di quella che oggi viene definita resilienza. Gloria Med ha superato due guerre, una crisi petrolifera, gli alti e bassi dell’economia di un intero secolo e ora ha fatto i conti con una pandemia che nessuno poteva prevedere, che ci ha dato tante incertezze, ma che ci impone di evolverci continuamente, ogni giorno, perché – sospira Alberto – chi si ferma è perduto”.
I conti con la pandemia i Peroschi, comunque, li hanno saputi fare. Dopo il calo inevitabile del 2020 a causa del fatto che tutti gli ospedali erano concentrati quasi esclusivamente sul Covid, nel 2021 l’azienda è tornata ai livelli pre-pandemia, con un fatturato intorno ai 9 milioni di euro. Merito anche di un comparto che regala sempre più soddisfazioni. A quello strettamente medicale, infatti, da alcuni anni è stato affiancato anche il settore delle calze preventive con un look sicuramente più gradevole e modaiolo di quello sanitario. E, insieme alla nuova sede, hanno elaborato una strategia di rilancio completa.
Una nuova svolta dopo quelle precedenti rammentate da Alessandro Peroschi, sedendosi accanto al figlio Alberto: “Dopo quella che ci ha portato a lasciare il conto terzi per produrre in conto proprio, la svolta più importante me l’ha suggerita Giovanni Briccola, uno dei titolari della Bric’s, che durante una riunione dei giovani imprenditori in Confindustria sottolineò un concetto fondamentale che derivava dalla sua esperienza: il vero valore di un’azienda è il suo marchio. Tornai in azienda e decisi di mettere in pratica quelle parole”. E lo fa ancora oggi se, dopo 95 anni di onorato servizio, lo storico marchio Gloria, nato da uno sforzo di fantasia del fondatore e valorizzato negli anni dalle generazioni successive, ora completamente rinnovato diventa Gloria Med per meglio evidenziare la mission medicale della società: di conseguenza tutta la comunicazione istituzionale, commerciale e scientifica è stata rinfrescata, grazie anche alla collaborazione di GDS Communication Srl, anch’essa associata a Confindustria Como. Sede nuova, sito internet nuovo, molta attenzione alla comunicazione che comprende anche i social: “Durante la pandemia per mantenere il contatto continuo con i nostri clienti abbiamo persino realizzato delle video interviste sul format delle Iene – ricorda sorridendo Alberto Peroschi – cercando di sdrammatizzare con un po’ di ironia un momento difficile”.
Ma Gloria Med in quei giorni non ha solo fatto ironia. Per la proverbiale riservatezza tipica di chi vive incastonato tra lago e montagne, loro non lo rammentano nel racconto, ma noi lo ricordiamo il buon cuore grazie al quale hanno donato le calze contenitive a migliaia di infermiere costrette a stare in piedi per turni estenuanti a causa del super lavoro di quei mesi terribili.
Anche questa, ne siamo convinti, è una bellissima forma di sostenibilità.
Quella di comunità.
A cura di Stefano Rudilosso