Collaborazione: è il mantra, ripetuto più volte durante la nostra conversazione, di Fabio Monti, Presidente e Managing Director di Monti-Mac, azienda comasca che progetta e realizza soluzioni innovative per l’automazione del processo di cucitura nell’industria tessile tradizionale e tecnica. Una parola nella quale l’imprenditore comasco crede fermamente, che concretizza ogni giorno nel territorio con i suoi clienti e fornitori e che ha portato quest’anno l’azienda di Lurate Caccivio a raggiungere il traguardo dei novant’anni. Tratto distintivo del suo logo è una bandiera italiana, “inserita perché – afferma con orgoglio Fabio Monti – i nostri prodotti sono al 100% made in Italy”. Una caratteristica che diventa sinonimo di garanzia di affidabilità per i clienti di tutto il mondo e che ha contribuito ad un successo costruito giorno dopo giorno che poggia le sue fondamenta in una storia bellissima iniziata, quasi come una leggenda, in una cascina sulle colline del primo bacino del lago di Como. Proprio lì, dove ora i bimbi frequentano una scuola con incantevole vista lago, a fianco di quella che una volta era una stalla, il nonno di Fabio Monti muoveva i primi passi nell’attività di manutenzione sulle macchine da cucire industriali. In realtà era il secondo lavoro, perché Renzo Monti era operaio in TICOSA, quella fabbrica che nel massimo splendore superò i 1200 addetti, ma che oggi, a 40 anni dalla sua chiusura, appare come una ferita aperta nel cuore della città.
Renzo Monti probabilmente fu profetico, perché decise di lasciare il primo e, apparentemente, sicuro lavoro nella grande fabbrica tessile per trasformare quel secondo lavoro nella sua occupazione principale, anzi in una vera e propria attività economica che le generazioni successive hanno saputo portare avanti, ampliare e internazionalizzare. Ma che, soprattutto, sono state in grado di trasformare da attività di manutenzione in una vera e propria impresa di progettazione, soluzione di problemi, brevettazione di invenzioni e, Ça va sans dire, collaborazione con clienti e fornitori che hanno portato Monti-Mac ad essere apprezzato partener tecnologico delle più importanti aziende tessili del mondo.
“I nostri primi 90 anni di storia raccontano, prima ancora che un’azienda – sottolinea il Presidente di Monti-Mac -, quattro generazioni di uomini che hanno saputo, giorno dopo giorno, ricercare, innovare, brevettare, affrontare e risolvere piccoli e grandi problemi tecnici guardando sempre con positività al futuro, valorizzando quanto di più importante avevano a loro disposizione: serietà, entusiasmo, esperienza e competenza tecnica”.
Già, il futuro. Quello a cui Fabio Monti guarda insieme al figlio Andrea, la quarta generazione, che da alcuni anni lo affianca in azienda. Una nuova generazione che “diventa la ragione per continuare a innovare, ad aprire nuovi mercati, a realizzare oggi ogni azione che ci consenta di esserci tra dieci, venti o trent’anni. Ragione come io sono stato per mio padre e lui, a sua volta, per mio nonno. Ogni generazione in questa azienda – sottolinea con orgoglio Fabio Monti – è stata la spinta a fare di più e meglio, a rilanciare sempre”.
Anche perché, se il primo mantra è la collaborazione, il secondo è “mai fermarsi”. Fabio Monti lo scrive anche nella premessa al suo libro dei 90 anni: “Mai fermarsi, dobbiamo credere fermamente nei giovani, nel futuro, nella ricerca e nello sviluppo affinché l’entusiasmo, l’innata voglia di innovare e le competenze tecniche di prim’ordine presenti, abbinate con l’esperienza di chi ha contribuito ai successi attuali, siano il perfetto connubio che ci permetterà di raggiungere i sempre più ambiziosi traguardi di fronte a noi”. Un libro che, al di là della giusta celebrazione, racconta anni di storia pionieristica, di intuizioni, di sacrifici, ma anche di successi, superando il periodo bellico e, grazie al rilancio portato da ogni generazione, arrivando ad essere l’apprezzata azienda attuale, capace di proporre soluzioni innovative alle imprese tessili del distretto comasco e di tanti altri clienti nel mondo. Un mondo che negli anni scopre le capacità di Monti-Mac e la sua propensione all’internazionalizzazione grazie alla partecipazione a fiere di settore, a seminari tecnologici e incoming dall’estero, diventando il partner fondamentale anche di tante aziende del Far East che grazie alla sua tecnologia possono sopperire alla mancanza di manodopera qualificata.
La tecnologia diventa il terzo pilastro di questa azienda modello. Fabio Monti, infatti, nel primo decennio del nuovo millennio, introduce e brevetta un sistema basato su telecamere digitali per la preparazione delle cimosse alla stampa digitale, facendo della precisione e della perfezione il punto di forza dei suoi prodotti che, ancora una volta, rappresentano la soluzione tecnica, spesso customizzata, per le imprese tessili.
Con l’ingresso di Andrea, figlio di Fabio, quarta generazione corrisponde con 4.0. Anche Monti-Mac, infatti, ha avviato con successo la transizione verso la digitalizzazione dei processi interni, l’analisi e l’interpretazione dei dati che rendono sempre più moderna e al passo con i tempi la realtà meccanotessile comasca. Ma le innovazioni non si fermano all’interno della fabbrica: ancora una volta è il cliente l’ossessione della famiglia Monti. Il Presidente dell’azienda, infatti, ci illustra con soddisfazione una delle ultime invenzioni: l’implementazione delle linee di preparazione del greggio con raddrizzatori di trama, sistemi automatici di movimentazione dei rotoli e camere digitali per controllo diritto e rovescio per la stampa. Un sistema che i suoi clienti apprezzano e, insieme alle altre macchine intelligenti, porta Monti-Mac a raggiungere nel 2019 il record storico di fatturato.
“Il 2020 è stato un anno inevitabilmente complesso – sospira Fabio Monti – ma in questi primi sette mesi del 2021 stiamo già recuperando il calo dovuto al lockdown e guardiamo avanti con fiducia”. Fiducia: l’ultimo mantra che anche Giovanni Monti, il papà di Fabio che, nonostante le 82 primavere è presente ogni giorno in azienda, esorta ad avere. “Devi sempre avere fiducia nelle tue idee confidando di potercela fare”.
A cura di Stefano Rudilosso