RHIANNON CHANDLER-DAY

Sono bastati pochi giorni sul Lago di Como per convincere Rhiannon Chandler-Day, dinamica e intraprendente freelance di origini britanniche, a eleggere le sponde del Lario come sua nuova casa. Laurea in Chimica alla prestigiosa University of East Anglia di Norfolk e un’esperienza decennale nel campo dell’organizzazione e produzione di eventi e conferenze, non solo per il settore farmaceutico, Rhiannon ora vive a Cernobbio e con grande entusiasmo ha accettato di raccontarci questi primi mesi da  “comasca d’adozione”.

Quando e perché ha deciso di trasferirsi in Italia?

Nella primavera del 2019 ho trascorso cinque settimane alla scoperta del vostro Paese, da nord a sud: in quel periodo ho partecipato alla Maratona di Roma e lavorato da remoto con il mio pc. Mi sono innamorata del Lago di Como e sono ritornata a luglio 2020 per capire se avrei provato le stesse emozioni: è stato proprio così! Ho deciso che era il momento di migliorare la qualità della mia vita prima che entrasse in vigore la Brexit e a settembre 2020 mi sono trasferita qui per iniziare un nuovo capitolo.

Quali sono state le maggiori difficoltà all’inizio?

Non è stato facile essere sola, avere una conoscenza limitata della lingua italiana e affrontare le incertezze del mercato degli affitti. Però le persone che ho conosciuto mi hanno aiutato e supportato moltissimo e dopo poco tempo ho trovato una mia stabilità, ho acquisito maggiore sicurezza e mi sono ambientata del tutto. Sono stata davvero fortunata a incontrare la famiglia Cassina che mi è stata molto vicina nel processo. In generale sono stati tutti molto amichevoli e accoglienti. Mi sono iscritta a un corso per migliorare il mio italiano e divertita nel tentativo di farmi capire mentre sono fuori, soprattutto quando mi esprimo utilizzando termini che non corrispondono a quello che vorrei dire! Ho apprezzato le escursioni fatte in compagnia dei miei amici, quando i provvedimenti anti-Covid lo permettevano.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi di vivere in Italia?

Ho subito capito che qui il senso di comunità è una parte importante della vita sociale, insieme al desiderio delle persone di aiutarsi reciprocamente. Questo mi rende orgogliosa di far parte della comunità. Ai vantaggi aggiungiamo anche i prodotti eccellenti, la qualità del cibo, i locali, i ristoranti e i bar accoglienti, le splendide ville, il paesaggio meraviglioso e la possibilità di conoscere ed esplorare i dintorni. L’unico svantaggio è stata la mia scarsa abilità nell’esprimermi in italiano ma adesso lentamente sto diventando più sicura e amo fare conversazione.

Ha mai pensato di tornare nel suo Paese di origine?

Sono cresciuta nel Regno Unito e apprezzo veramente le opportunità che ho avuto lì. Però sul Lago di Como ora mi sento a casa e ho tutto a portata di mano – gli aeroporti, Milano, le montagne, la Svizzera. Non ho intenzione di tornare in Gran Bretagna perché credo che qui la qualità della vita sia migliore.

La pandemia ha avuto effetti sul suo lavoro? Se sì, quali?

Purtroppo ho perso un cliente a marzo 2020 quando il Regno Unito è entrato in lockdown e all’inizio ero molto preoccupata per il futuro. Poi però ho avuto l’opportunità di organizzare eventi online invece che conferenze in presenza e questo mi ha aperto un mondo di possibilità. Il modello di business è cambiato totalmente e così anche io sono cambiata. Mi ritengo fortunata, perché ora c’è molta più richiesta di organizzare conferenze online dato che tutti ci stiamo adattando a questa ‘nuova normalità’.

Ha organizzato e prodotto molti eventi: crede che il settore in cui opera sarà diverso in futuro?

Il settore probabilmente adotterà un modello ibrido a causa del Covid-19. Inoltre, le società ora stanno dando priorità alla salute dei dipendenti e al ritorno sugli investimenti (ROI), quindi per i prossimi 2-5 anni la volontà di iscrivere i propri collaboratori a conferenze o corsi di formazione in presenza non sarà un aspetto prioritario. La tecnologia continuerà a giocare un ruolo chiave nel modo in cui verranno organizzati questo tipo di eventi.

Cosa pensano i suoi colleghi inglesi dell’Italia?

Tutte le persone che conosco amano l’Italia: il vostro Paese ha sempre avuto una solida reputazione per storia, arte, cultura, cucina, paesaggio e moda. Il Lago di Como non fa eccezione e i miei colleghi sono molto invidiosi, non vedono l’ora di venire a trovarmi appena sarà possibile!

Come sta vivendo la situazione attuale in Italia?

È un periodo difficile e i continui ‘cambi di colore’ delle varie zone hanno ricadute su tutta la comunità, in particolare sulle piccole imprese. Credo che introdurre l’obbligo di indossare le mascherine abbia avuto un impatto importante e spero che, con l’avanzare del piano vaccinale, l’Italia possa avviare un solido percorso di ripresa, sia per l’economia che per la salute di tutti noi.

Cosa pensa della Brexit?

Personalmente penso che sia triste e imbarazzante per il Regno Unito. Secondo me l’Unione Europea è incredibilmente importante e non riesco a immaginare quali saranno le conseguenze per la Gran Bretagna. Forse potrebbe nascere qualcosa di positivo da questa decisione ma non accadrà che tra 10 o 15 anni, quando l’impatto finanziario determinato dal Covid sarà affrontato e superato.

Cosa suggerirebbe a un giovane studente che sta per intraprendere una carriera nel settore dell’organizzazione di eventi?

Gli eventi ora sono estremamente versatili, creativi e flessibili. Penso che prima – anche in modo un po’ stereotipato – le persone tendessero a considerare le conferenze come qualcosa di ingessato e rigido ma ci sono molti modi in cui possono essere prodotte e organizzate, e le figure professionali coinvolte sono tantissime. I settori principali sono logistica, marketing, produzione, vendite e sponsorizzazioni. Il mio consiglio ai giovani è quello di partecipare in prima persona a un evento per capire quale parte preferiscono e perché. E di riflettere anche su quale area intendono specializzarsi. Molte società – che siano non profit, b2b o b2c – organizzano eventi: per chi vorrebbero lavorare e perché? Questo è il mio punto di partenza ma sono disponibile a parlare direttamente con i singoli interessati!

A cura di Erica Premoli